Il canyoning può essere pericoloso, se praticato con disattenzione e se nel programmare le uscite in forra si tralascia di raccogliere quel genere d’informazioni che potrebbero fare la differenza tra il trascorrere una giornata divertente ed emozionante oppure una spiacevole disavventura. In entrambe i casi il rischio è quello d’incorrere in pericoli soggettivi, provocati cioè dalle scelte e dalle azioni delle persone, e in pericoli oggettivi, ovverosia quei pericoli che sono propri degli ambienti montani e impervi, quali caduta pietre, un’onda di piena, anche di ridotte dimensioni, all’interno di una forra di uno o due metri di larghezza può risultare fatale.
Slogature e contusioni
Possibili infortuni sono le slogature delle caviglie e le contusioni, dovute al fatto che tanto i sentieri boschivi quanto le forre sono luoghi dove bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi. Se si procede infatti con troppa disinvoltura è facile inciampare, scivolare, o perdere il controllo di ciò che si sta facendo, con tutte le conseguenze che questo può comportare.
Fermo restando vari livelli di difficoltà, le cascate, i laghetti, le pozze d’acqua, i corridoi allagati e gli scivoli che incontrerete nelle forre, con adeguata tecnica, non rappresentano un problema per la sicurezza dei partecipanti, ciò non toglie che è comunque necessario prestare sempre attenzione a quello che si fa. Oltre al buon senso, che non deve mai mancare, assolutamente importante è seguire le indicazioni della persona più esperta e qualificata, il quale conosce molto bene il percorso che state affrontando e vi indicherà le migliori soluzioni per la progressione in sicurezza.
Tutto questo non elimina, in assoluto, la possibilità di mettere un piede in fallo, ma fare attenzione riduce notevolmente le probabilità che possa accadere. Estrema conseguenza di un comportamento superficiale e disattento sono possibili fratture, che potrebbero verificarsi soprattutto in conseguenza di salti che non vengono effettuati dove indicato e con le modalità consigliate.
Possibile freddo
Considerato che l’acqua dei torrenti è piuttosto fredda anche d’estate, nel fare torrentismo, e possibile sentire freddo, fattore che potrebbe procurarvi qualche problema, ma solo se siete persone particolarmente freddolose o se le vostre condizioni fisiche, al momento dell’uscita in forra, non sono delle migliori. Diversamente, le varie tipologie di mute utilizzate nella pratica, sono più che sufficienti per garantirvi una adeguata protezione termica.
Calate con corda
Un’altra causa di incidente legata all’acqua, riguarda le manovre di corda che avvengono sotto il getto di una cascata, poiché il blocco della discesa sotto una cascata rappresenta una situazione di potenziale pericolo di annegamento, situazione che si riduce al minimo, applicando specifiche tecniche sviluppate nel canyoning per garantire una adeguata sicurezza.
Spossatezza
Ultimo fattore di pericolo nel fare torrentismo è la possibile spossatezza, ovverosia una stato di stanchezza fisica e psichica molto forte, dovuta al sottovalutato e prolungato sforzo fisico al quale può succedere di essere sottoposti se si affrontano forre impegnative senza un adeguato allenamento e preparazione.
Se questa si presenta quando l’escursione in forra è ancora lontana dall’essere conclusa, allora l’elemento debole del gruppo potrebbe mettere in pericolo sé stesso non riuscendo a prestare la giusta attenzione a quello che fa, e potrebbe mettere in pericolo anche gli altri (ad esempio procurando rallentamenti anche molto prolungati che potrebbero far slittare la fine dell’escursione verso le ore serali).