13 ottobre 2024 – La gravina di Amastuola tra storia, natura e archeologia

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Domenica 13 Ottobre
“La gravina di Amastuola tra storia, natura e archeologia”La Sezione del Club Alpino Italiano di Gioia del Colle “Donato Boscia”
propone un’escursione dalla valenza storica, archeologica, architettonica e naturalistica sugli spalti della gravina e all’interno del villaggio rupestre omonimo alla scoperta di tracce/segni che hanno caratterizzato tale sito nel tempo tra testimonianze archeologiche, antiche vie di comunicazione ed architetture a secco.

Capo Gita:
ONC Orazio P. Sansonetti 3490767071
ONC Annaeva Detomaso 3402526234
ONC Cristina Fanelli
ONC Vito Lamacchia

Difficoltà: E (leggere scale delle difficoltà nel ns sito) https://www.caigioiadelcolle.it/blog/scala-delle-difficolta/

Lunghezza: 9 km circa
Dislivello positivo:  150 mt circa
Tempo stimato di percorrenza: 4 ore circa, soste escluse
Località di partenza: Masseria Amastuola – Crispiano (TA)

Iscrizione riservata ai Soci del Club Alpino Italiano in regola con il tesseramento 2024

E’ obbligatoria la preventiva iscrizione
L’adesione dovrà essere comunicata ai referenti tramite messaggio WhatsApp, entro le ore 18:00 di venerdì 11 ottobre, indicando nome, cognome, data di nascita e Sezione di appartenenza.
NB Le iscrizioni dovranno essere comunicate solo ed esclusivamente agli accompagnatori e nei tempi prestabiliti.

Organizzazione:
Ritrovo alle ore 8.30 – Area parcheggio Masseria Amastuola 
https://maps.app.goo.gl/ZMHsaJ6oKpDqsGE36

Il punto di incontro o la località di partenza dell’escursione va raggiunta con mezzi propri.
Gli accompagnatori non si assumono la responsabilità di formare gli equipaggi nel caso di condivisione delle auto

Si raccomanda la massima puntualità!

Equipaggiamento:
Scarponi da trekking con protezione della caviglia (divieto perentorio di scarpe da ginnastica, o altre calzature pena l’esclusione),
abbigliamento tecnico a strati, giacca anti vento/pioggia, occhiali da sole, cappellino, bastoncini da trekking, acqua (almeno 2.0 lt, non ci sono fonti lungo il percorso), pranzo al sacco, oltre alimenti energetici, torcia con batterie di ricambio, fischietto, telo termico, kit pronto soccorso personale.
Si consiglia di lasciare in auto un cambio completo.

Obbligo del partecipante*:
Essere fisicamente preparato e in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata all’escursione. Gli accompagnatori si riservano il diritto di non ammettere all’escursione quanti non siano in possesso di abbigliamento idoneo e dei requisiti fisici e tecnici.
Non prendere alcun tipo d’iniziativa e non allontanarsi dal gruppo senza aver prima consultato gli accompagnatori. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni impartite dagli stessi, nonché collaborare al buon esito dell’attività.
I tempi di percorrenza sono indicativi, pertanto soggetti a variazioni dovute a cause di forza maggiore. Per alcun motivo non sarà permesso ai partecipanti abbandonare anzitempo l’attività.
E’ facoltà degli accompagnatori modificare il percorso anche durante l’escursione. In caso di previsioni metereologiche avverse, l’escursione
potrà subire modifiche o essere annullata.

Descrizione del percorso:
L’inizio dell’attività è prevista per le ore 09:00 dai vigneti di Masseria Amastuola per giungere attraverso antichi sentieri, posti ai bordi della gravina omonima, all’interno del villaggio rupestre dove verrà narrata la storia e l’evoluzione di antiche civiltà proiettate alle diverse epoche storiche che hanno abitato tale sito.
Sul pianoro di Amastuola infatti, i Greci coltivavano la vite e l’olivo già più di duemila anni fa; vi giunsero via mare passando per le sorgenti del fiume Tara, decidendo di insediarsi su quella collina che offre una splendida vista sul Golfo di Taranto, da cui proviene buona parte degli “Ori” custoditi nel Marta, il Museo Nazionale Archeologico.
Oggi, oltre ad essere un importantissimo sito archeologico, Amastuola è un luogo che coniuga tradizione e innovazione, dove, storia arte e natura si incontrano e si fondono meravigliosamente.
Il suo vigneto giardino, esteso per oltre cento ettari a più di 200 metri sul livello del mare, lì dove il microclima mediterraneo favorisce un’ottima coltivazione biologica, è infatti un’opera agricola e paesaggistica unica al mondo, un flusso di energia che Fernando Caruncho, paesaggista tra i più affermati, ha disegnato disponendo un armonico susseguirsi di filari di viti disposti come onde accentuate e parallele che scorrono fluide per tre chilometri, in un movimento intervallato da millecinquecento ulivi secolari disposti in ventiquattro isole su tutta la sua superficie.