13 novembre 2022 – Le antiche Vie del Sale.

lecce

La Sottosezione di Lecce del Club Alpino Italiano organizza un’escursione nel Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Leuca e Bosco di Tricase, i sentieri delle antiche Vie del Sale :

Località:  Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Corsano – Costa Adriatica (Le).

Difficoltà: E (leggere scale delle difficoltà nel nostro  sito)                https://www.caigioiadelcolle.it/blog/scala-delle-difficolta/

Dislivello: 240mt circa.

Lunghezza: 5 km circa.

Tempo stimato di percorrenza:  6 ore circa (comprese le soste).

Meta e quota dell’escursione: percorso ad anello con saliscendi lungo i sentieri tracciati nei secoli dai coltivatori clandestini del sale sulla costa. Quota massima 140 m.s.l.

Organizzazione: appuntamento alle ore ore 09:00 località Cappella di Santa  Maura https://goo.gl/maps/ygWoX86ZVFmidCfK8 partenza ore 09:30

Responsabili Gita: Angelo Puscio 328 8189741 –  Francesco Vigneri 339 4753447 –  Gennaro Sammarco 392 6720092 – Ponzetta Alessandro 328 1378636                                                                                                                                                

N.B. La località di partenza dell’escursione va raggiunta con mezzi propri. Gli accompagnatori non si assumono la responsabilità di formare gli equipaggi nel caso di condivisione delle auto.
Si raccomanda la massima puntualità!

Iscrizione: riservati ai  Soci del Club Alpino Italiano in regola con tesseramento anno 2022 e nuovi iscritti anno 2023. Per prenotazioni, conferme e ulteriori informazioni chiamare il referente della Sottosezione Francesco Vigneri 339 4753447.  E’ obbligatoria la preventiva iscrizione, inviando comunicazione tramite WhatsApp o SMS entro venerdì 11 novembre alle ore 16:00 direttamente al responsabile dell’attività Francesco Vigneri 339 4753447 che darà conferma, sempre via WhatsApp o SMS, ai partecipanti dell’avvenuta accettazione dell’iscrizione.

Se vi saranno posti liberi, oltre ai Soci potranno partecipare all’escursione anche i non Soci, previa sottoscrizione copertura assicurativa  giornaliera, al costo di € 11,55 (euro undici/55) mediante bonifico alla Sezione CAI di Gioia del Colle presso Intesa San Paolo SpA IBAN: IT44U0306909606100000105070 in questo caso la comunicazione deve essere effettuata fornendo i dati anagrafici,  codice fiscale e bonifico al responsabile dell’escursione entro le ore 16:00 di venerdì 11 novembre.

Equipaggiamento: scarponi da trekking (no scarpe da ginnastica), abbigliamento a strati,  giacca impermeabile, occhiali da sole, cappellino, acqua (almeno 2lt), crema solare, burro cacao per labbra, pranzo a sacco e/o alimenti energetici,  kit pronto soccorso. OBBLIGATORIO: fischietto di emergenza,  torcia con batterie di ricambio, tessera CAI.

Obbligo del partecipante: essere puntuale all’appuntamento. Essere fisicamente preparato al chilometraggio ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata alla escursione. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni impartite dai referenti, non abbandonare il sentiero ed il gruppo se non espressamente autorizzati, nonché collaborare per la migliore riuscita dell’escursione.

Descrizione percorso e caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche, ecc. relative al percorso e alla meta dell’escursione: l’itinerario si snoda in un sistema di 4 percorsi che corrono lungo la falesia che degrada con forti pendenze verso il mare. L’area in esame è compresa fra le Torri costiere “Nasparo” a Nord e “Torre del Riccio a Sud” nel territorio di Corsano (Le). Il Tratturo principale ed il più antico, lo “N’Zepe”, corre al margine dell’altipiano, in posizione dominante e panoramica sul mare; lo stesso tratturo, è diviso in due tratti, uno che corre verso nord che conserva il nome originario, l’altro che corre verso sud è denominato “Bortoli”. In passato, prima della realizzazione della strada litoranea nel 1958, il tratturo N’Zepe” ha rappresentato l’unica via d’accesso ai fondi situati lungo la fascia costiera che, partendo da quota 120 m s.l.m. scendevano ripidamente verso mare; i fondi rustici erano organizzati in fasce larghe circa 17m che venivano affidate ai contadini dal 1700 per la coltivazione dell’Olivo e della Vite. Il lavoro dell’uomo ha realizzato nel tempo questi lotti in terrazzamenti, utilizzando le pietre ricavate dalla bonifica dei terreni per la realizzazione dei muretti di confine e dei contrafforti di contenimento dei terrazzamenti oltre alla costruzione delle “pajare”, tipica forma architettonica legata all’attività agricola; questo dedalo di terrazzamenti è collegato da scalette in pietra che si accostano ai muretti di delimitazione degli stessi. Dal sentiero principale, a seguito dell’istituzione del catasto conciario del 1740, furono realizzati dei nuovo tratturi, trasversali, pedonali, che portavano verso mare sempre delimitati da muretti a secco dell’altezza di circa 1m; partendo da Nord abbiamo “Munterune”, “Scalapreola” e “Scalamunte”. Tali tratturi erano utilizzati da corsanesi per risalire dalla costa dove erano dediti da sempre alla “coltivazione” del sale. I tratturi che vanno su e giù dal mare quasi in linea retta, sono caratterizzati da una vegetazione a macchia costituita da mirto (Myrtuscommunis), lentisco (Pistacialentiscus) e oleastro (Olea europea var. sylvestris) e a gariga dominata da Salvione giallo (Phlomis fruticosa), Timo arbustivo (Thymuscapitatus) e Cappero (Capparis spinosa).

Gli altri tratturi, quelli che corrono parallelamente alla costa delimitati da muretti a secco più alti, sempre oltre i 1,5m, attraversano la macchia alta rappresentata da Alloro (Laurusnobilis) e Carrubo (Ceratonia siliqua) e nuclei rigogliosi di Leccio (Quercusilex) e Quercia spinosa (Quercuscalliprinos). La passeggiata è completata da un’area alberata, il Bosco N’Zepe, un nucleo di rimboschimento a Pino d’Aleppo ed Eucalipto. Alla sommità della falesia, l’itinerario si snoda in piano a circa 120m s.l.m. lungo le strade vicinali e piccoli appezzamenti di terreno coltivati a fichi ed olivi, delimitati dai muretti a secco caratterizzati dalla presenza di numerose caseddhre e pajare.

In quest’area si registra la presenza di un habitat prioritario presente nel Parco Regionale, caratterizzato da una vegetazione steppica con Barboncino mediterraneo (Hyparrheniahirta), graminacea dal particolare aspetto a ciuffo.

Descrizione dell’itinerario (luogo di accesso, punti d’appoggio, meta finale, via di ritorno e relative quote): il punto di partenza è fissato presso la Cappella di “Santa Maura” a circa 130 metri s.l.m.. Dal punto di partenza, si attraverseranno i tratturi Monterune, Scalapreola e Scalamunte, intervallati dal percorso longitudinale dello N’Zepe, giungendo alla torre di Specchia Grande, edificata nel 1585 da Carlo V anch’essa con funzioni difensive e riutilizzata nella seconda guerra mondiale come deposito bellico. Percorreremo la rete di stretti tratturi tra due quinte di muretti a secco incontrando specchie e pajare e godendo di deliziosi scorci di paesaggio mediterraneo affacciato sulla costa.