Sabato 15 Marzo
La Sezione del Club Alpino Italiano di Gioia del Colle “Donato Boscia” propone una Cicloescursione in MTB
“Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio” Lecce.
Capo Gita:
Antonio Imperio 3384137232
Raffaele Garofalo 3666587651
Difficoltà: MC (Media Capacità tecnica – leggere scale delle difficoltà nel ns. sito)
https://www.caigioiadelcolle.
Lunghezza: 58 km
70% sterrato / 30 % asfalto
Dislivello positivo: 150 m
Tempo stimato di percorrenza: 6/7 h circa (incuse le soste).
Località: Lecce, Borgo Piave, San cataldo.
Organizzazione: appuntamento Sabato 15 Marzo Via Giammatteo 26 Lecce ore 8,30 partenza 9:00
https://maps.app.goo.gl/
N.B. La località di partenza dell’escursione va raggiunta con mezzi propri.
Gli accompagnatori non si assumono la responsabilità di formare gli equipaggi nel caso di condivisione delle auto.
Si raccomanda la massima puntualità!
Iscrizione riservata ai Soci del Club Alpino Italiano in regola con tesseramento anno 2024-2025.
È obbligatoria la preventiva iscrizione, contattando telefonicamente o inviando comunicazione tramite WhatsApp, entro venerdì 14 marzo alle ore 13,00 direttamente ai responsabili dell’attività, che daranno conferma, sempre via WhatsApp dell’avvenuta accettazione dell’iscrizione.
NB: le iscrizioni dovranno essere comunicate solo ed esclusivamente agli organizzatori, e nei tempi prestabiliti.
Equipaggiamento: MTB in perfette condizioni e con pneumatici adatti allo sterrato (no city bike o altro), CASCO OMOLOGATO OBBLIGATORIO, n.2 camere d’aria (meglio attrezzarsi con ruote tubeless), leva gomme, bomboletta gonfia e ripara, pompa, falsamaglia per catena, giacca antivento/pioggia, occhiali protettivi, acqua, meglio se con aggiunta di sali minerali, barrette energetiche, kit pronto soccorso personale (con evidenza del gruppo sanguigno, farmaci personali e segnalazioni di eventuali allergie).
Si consiglia di lasciare in auto un cambio completo di abbigliamento.
Obbligo del partecipante: Essere fisicamente preparato ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata alla ciclo escursione.
Attenersi scrupolosamente alle disposizione impartite dai referenti, non abbandonare il percorso ed il gruppo, nonché collaborare per la migliore riuscita della ciclo escursione.
I responsabili si riservano il diritto di non ammettere all’escursione coloro i quali non dimostrassero di essere in possesso dei requisiti fisici, tecnici o d’abbigliamento necessari.
In caso di previsioni meteo avverse l’escursione potrà subire modifiche o essere rinviata a data da destinarsi.
I partecipanti sollevano i Capo gita e la Sezione da ogni responsabilità per qualsiasi incidente o inconveniente dovuti alla propria personale imperizia o alla mancata osservanza delle regole e di quanto indicato in questa scheda tecnica, che ogni partecipante con la sua adesione dichiara di aver letta ed accettata incondizionatamente in tutte le sue parti.
Descrizione percorso: Percorso ad anello
Partendo dal Parcheggio troveremo single track e strade sterrate e tratturi; ci dirigeremo verso il Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio. La ricchezza naturalista del Parco di Rauccio è costituita da un bosco sempreverde di circa 18 ettari, da una zona palustre detta “Specchia della Milogna” , ricca di canneti e di polle di origine sorgive , e da due lagune costiere, ovvero la Fetida e l’Idume. Il parco contiene in sè una grande valenza storica e ambientale in quanto costituisce uno degli ultimi lembi relittuali dell’antica foresta prevalentemente di lecceta (Quercus ilex) che comprendeva tutta la fascia costiera che dal confine con la provincia di Brindisi arrivava ad Otranto. Arrivati al bosco lo costeggeremo facendo attenzione alle eventuali pozzanghere, in taluni casi anche lunghe. Da qui proseguiremo verso il boschetto di cervalora il cui nome deriva dall’omonima masseria adiacente, anche qui una fitta lecceta spontanea (Quercus ilex) che si estende per circa 20 ettari in un’area dichiarata di importanza comunitaria (SIC).
Superato il bosco giungeremo a Borgo Piave, un villaggio rurale edificato negli anni ‘30 dall’Opera Nazionale per i Combattenti, ente istituito nel 1917 con lo scopo sociale di agevolare il reinserimento dei reduci della Prima Guerra Mondiale nelle attività professionali ed economiche del paese. Superato Borgo Piave andremo costeggiandolo in direzione Poligono di Torre Veneri un’area militare dove l’Esercito Italiano conduce da decenni operazioni di addestramento. Un caffè al volo a san Cataldo, marina fornita di un faro e di un porto turistico che può ospitare circa 200 piccole imbarcazioni da sempre indicata come “Il mare dei leccesi”, per via della sua estrema vicinanza alla città. L’imperatore Adriano nel II° secolo D.C. costruì il primo porto di S. Cataldo, ed ancora oggi è possibile vederne i resti. Esso fu varie volte distrutto e ricostruito fino a quando i turchi, con le loro devastazioni operate su tutta la costa, lo demolirono completamente. Per un lungo periodo e fino agli inizi del ‘900, tutta la fascia costiera da San Cataldo ad Otranto, compreso l’entroterra, rimase quasi disabitata a causa della natura paludosa del terreno che portò la malaria che poi fu debellata grazie alle opere di bonifica. La costa è bassa e prevalentemente sabbiosa, divisa dall’entroterra salentino dalla pineta e dalla riserva naturale delle Cesine.
Da qui inizieremo il rientro sempre incontrando single track verso La macchia del Pagliarone, un’area parzialmente coltivata ad ulivo, caratterizzata da radure in cui crescono spontaneamente Corbezzoli (Arbutusunedo). Anche in questo caso l’area è stata dichiarata di importanza comunitaria (S.I.C.), è così denominata per la presenza di una grande costruzione a secco nota come “Pagliarone”.