La Sezione del Club Alpino Italiano di Gioia del Colle “Donato Boscia” organizza una escursione “Le Rupi di San Marco”:
Difficoltà: E (leggere scale delle difficoltà nel ns. sito)/
Località: Gallipoli (Le)/
Dislivello: 200mt circa/
Lunghezza: 15km circa/
Tempo stimato di percorrenza: 6 ore circa/
Organizzazione: appuntamento alle ore 09:00 presso il Villaggio Santa Rita – Galatone (Le) https://goo.gl/maps/taDPGJDAgQzufXg18
Iscrizione: riservati ai Soci del Club Alpino Italiano in regola con tessera anno 2019 e nuovi iscritti anno 2020. Per prenotazioni, conferme e ulteriori informazioni chiamare i referenti della Sezione Angelo Puscio 328 8189741 oppure Francesco Vigneri 339 4753447 (auto indipendenti)/
N.B. Per i non soci che vogliono partecipare all’escursione, devono attivare obbligatoriamente una copertura assicurativa infortuni giornaliera, al costo di € 5,57 (euro cinque/57).
Per attivare la copertura assicurativa tramite bonifico bancario intestato alla Sezione CAI di Gioia del Colle presso Intesa San Paolo SpA IBAN: IT44U0306909606100000105070, indicando nome, cognome, codice fiscale e l’escursione a cui si partecipa; e dando comunicazione dell’avvenuto pagamento all’indirizzo e-mail infocai@caigioiadelcolle.it entro le ore 15:00 di venerdì 21 febbraio./
Equipaggiamento: normale individuale, scarponi da trekking, bastoncini, acqua potabile, pranzo al sacco. Non ci sono fonti potabili lungo il percorso, munirsi di adeguata scorta d’acqua (2 Lt).
Consigliato portare con se qualche alimento energetico, principalmente frutta secca. OBBLIGATORIO: torcia con batterie di ricambio, fischietto di emergenza, pile, giacca a vento o anti pioggia, telo termico, cappello e guanti./
Obbligo del partecipante: essere puntuale all’appuntamento. Essere fisicamente preparato ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguata all’escursione. Attenersi scrupolosamente alle disposizione impartite dal responsabile o referente, non abbandonare il sentiero ed il gruppo se non espressamente autorizzati, nonché collaborare per la migliore riuscita dell’escursione./
Caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche, relative al percorso: Camminata in uno dei luoghi più spettacolari del sud Salento, sulle Rupi di San Mauro. Si tratta di un area SIC (Sito di interesse comunitario direttiva Direttiva habitat 92/43/CEE) dove grazie al tipico habitat di macchia, gariga e pseudo steppa, si registra la presenza di numerosi rettili, passeriformi e, soprattutto, del falco grillaio. La vista sul panorama sul golfo di Gallipoli ci accompagnerà per tutta l’escursione. Durante il cammino, incontreremo la piccola Abbazia di San Mauro, proprio sul promontorio che domina Rivabella; risale al X – XII secolo ad opera dei monaci basiliani. La leggenda narra che un gruppo di cristiani fuggiaschi dopo aver trafugato il corpo di San Mauro, martirizzato a Roma, inseguiti da una nave romana, si rifugiarono in una cavità carsica presso questo luogo dove, raggiunti dai sodati romani, furono uccisi; miglior sorte non toccò ai romani che, recuperato il corpo del santo, naufragarono al largo di Gallipoli perdendolo in mare. Sulla grotta dove trovarono rifugio gli sfortunati fuggiaschi, sarebbe stata edificata l’abbazia. Si passerà dalla località denominata “montagna spaccata”, quasi un vezzo per un territorio che non conosce neanche le colline, fino a raggiungere torre dell’Alto Lido, una delle tante torri d’avvistamento disseminate lungo la costa. Ancora la camminata ci permetterà di godere di una bellissima vista sulla baia di Lido Conchiglie e Gallipoli. Il percorso è ad anello. L’escursione parte e si conclude presso il Villaggio Santa Rita – Galatone (Le) coord. N40.119121
E18.014630.
Il percorso si articolerà in un circuito ad anello caratterizzato da dolci sali-scendi lungo tratturi,
sterrati, parti di rupe con roccia affiorante e tratti su spiaggia.
Anche se la stagione non è propriamente la più adatta, la macchia mediterranea ci avvolgerà con i
suoi profumi ed i suoi intrecci.
Tra campanule, orchidee e distese di lino delle fate, l’atmosfera sembrerà riportarci in quei tempi in
cui il destino di questa terra era sospeso tra le rupi ed il mare con un territorio avaro di coltivi ma
reso fruttuoso dal sudore della sua gente.
Il profondo legame che lega il Salento al mare ed alle altre civiltà mediterranee, traspare non solo
dai manufatti come l’abbazia, edificata e gestita da monaci provenienti da est e stabilitisi con le loro
tradizioni in questa terra ma anche dalle specie botaniche e da molte specie animali che provengono
dalle sponde di altri paesi che si affacciano sul “Mare Nostrum”.
TRACCIA: