12 novembre 2017 – La Civiltà Rupestre: la Valle dell’Idro

 

Sottosezione C.A.I. Sezione di Gioia del Colle

Sottosezione Nardò C.A.I. Sezione di Gioia del Colle “Donato Boscia”

 

La Sottosezione di Nardò del Club Alpino Italiano Sezione di Gioia del Colle “Donato Boscia”, organizza una escursione nel Parco Nazionale della Sila:

Difficoltà:E/

Località: Valle dell’Idro (Otranto)/

Lunghezza: 20km circa/

Dislivello:  ======/

Tempo stimato di percorenza: 6-7 ore/

Organizzazione: appuntamento domenica 12 novembre  alle ore 09:00/

https://goo.gl/maps/isEVgzLMbBk

Iscrizione:  riservati ai soli Soci della Sezione e della Sottosezione, in regola con il rinnovo tessera anno 2017. Per prenotazioni e ulteriori informazioni chiamare il referente della Sottosezione Roberto 3293190420/

Equipaggiamento: normale individuale,  scarponi  e bastoncini da trekking, acqua potabile – OBBLIGATORIO: torcia con batterie di ricambio, fischietto di emergenza, pile, giacca a vento o antipioggia, cappello e guanti. Pranzo al sacco/

Descrizione: naturalistico e storico-culturale. L’escursione si sviluppa principalmente su stradoni sterrati e strade asfaltate, attraversamento di fondi rustici, presenza di muretti da scavalcare e boscaglia.

Per la serie di itinerari denominati “la civiltà rupestre” vi proponiamo una nuova escursione alla scoperta del “vivere in grotta”, leggende, storia e natura si uniscono per esaltare la naturale bellezza di questa escursione nella rilassante Valle dell’idro. Un viaggio tra storia e suggestioni di una terra magica.

La Civiltà Rupestre, dall’VIII al XVI secolo si sviluppa nei territori meridionali, con decisi riferimenti a quelli dell’arco jonico, e quindi anche a Laterza. Si tratta di una particolare forma di vita quella del “vivere in grotta”, legata per certi peculiari aspetti alla cultura religiosa orientale ed alle persecuzioni iconoclastiche di Bisanzio, che provocò diverse immigrazioni di civili nelle gravine. Di questo periodo e di queste vicende nei nostri territori restano numerosi segni e testimonianze di vita, di arte e di culto, disseminati nelle grotte delle gravine e dei centri urbani. Talvolta si tratta di ambienti singoli o di interi villaggi, con una varietà di stili, di motivi architettonici ed impianti urbani rispondenti alle esigenze religiose, abitative, economiche, artistiche o ad opportunità di culto e di ambientazione sociale, che collegano queste realtà a luoghi similari della Cappadocia, della Serbia e di altre regioni mediorientali.